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L'approccio teorico

L'approccio

Fenomenologico-esistenziale della Psicologia Umanistica

La Psicologia Umanistica nasce verso gli anni sessanta grazie agli studi di vari psicologi in cerca di una nuova visione dell’essere umano e rappresenta la terza forza della psicologia.

Propone una visione del mondo alternativa, orientata alle esperienze soggettive interne piuttosto che sulle forze oggettive esterne. L’uomo è osservato nella sua dimensione olistica di unità psiche-soma in relazione con la realtà sociale. Tra i suoi esponenti più insigni ritroviamo autori come  G.W. Allport, H. H. Maslow, Rollo May, Carl Rogers, R. Cakhuff.

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H. Maslow, comprendendo l’irrilevanza in termini di significatività esistenziale, delle ricerche sperimentali in ambito comportamentale e dei presupposti  deterministici che sono alla base della teoria psicoanalitica, accentua il carattere di irriducibilità di ogni soggetto, le cui motivazioni all’azione non sono immediatamente riducibili alle pulsioni, ma promosse da valenze non quantificabili, come il bisogno di esplorazione, la creatività, la visione del mondo in cui si esprime la propria identità, la qualità di relazione con gli altri e la tendenza all’autorealizzazione.

L’uomo è visto quindi, come un essere in divenire, soggetto attivo, tendente a uno scopo, che si evolve tramite l’esperienza, che decide, che crea, che tende all’autorealizzazione, cercando di dare senso e significato alla propria vita.
 

I fondamenti teorici si rifanno alla filosofia dell’umanesimo e alla filosofia dell’esistenzialismo: la prima promuove e valorizza la cultura dell’uomo, mentre la seconda, sviluppata da Soren Kierkegard, riprende i temi dell’anti-razionalismo dell’800 di J.Paule Sartre e dell’analisi esistenziale di  M. Heiddeger, il cui metodo fenomenologico non caratterizza la consistenza di fatto dell’oggetto dell’indagine filosofica, bensì il suo come, descrivendo le modalità con cui l’esistenza si declina nei fatti esperienziali.

L’uomo non è al mondo come sono le cose, ma si dà un mondo attraverso lo spazio e il tempo, che percorre con quell’intenzionalità che è tipica dell’essere umano e non delle cose.

Lasciando che l’esistenza umana si manifesti all’evidenza così come essa è, ciò che appare non saranno le sue “carenze” o i suoi “eccessi”, ma i suoi modi di essere, un certo modo di essere-nel-mondo e di progettare un mondo.

 

L’approccio fenomenologico-esistenziale individua:  

  • l’esperienza che crea la propria verità relativa;

  • la prospettiva interna e l’esperienza consapevole che determinano la realtà individuale;

  • l'interesse per il qui e ora;

  • l'orientamento dell’essere umano verso l’autorealizzazione;

  • la fiducia nella fondamentale libertà ed autonomia degli individui;

  • l'accettazione che la natura umana non può mai essere pienamente definita.

Carl Rogers e la

Psicologia Umanistica

Tra le figure che maggiormente hanno caratterizzato la diffusione della Psicologia Umanistica, ritroviamo Carl Rogers, fondatore della Terapia Centrata sul Cliente, una terapia non direttiva il cui scopo è di aiutare il cliente nel contattare tutte le sue potenzialità e risorse interne.

 

Rogers parla della tendenza attualizzante, l’uomo ha in sè una tendenza ad autodeterminarsi. Nel nostro dna inconscio abbiamo una forza energetica che ci porta verso la realizzazione, al massimo della nostra potenzialità,  però nella vita si possono incontrare delle pietre che si sovrappongono all'obiettivo di autodeterminazione.

 

L'aiuto in senso rogersiano è orientato alla persona, perchè aiuta a ricordare chi si è, quali sono le potenzialità, affinchè si possa ricominciare il cammino verso il proprio obiettivo. La cura diventa la libertà affinchè la persona diventi ciò che è.


 

Rogers credeva fortemente come la creazione di atmosfera genuina, calda ed empatica fornisse le condizioni necessarie e sufficienti affinchè avvenga il cambiamento nella persona.

 

Il counselor non prova a cambiare il cliente o ad essere responsabile per il cliente, piuttosto il counselor accetta la responsabilità di essere con il cliente durante il suo viaggio e di valorizzare tutti gli aspetti della persona, dal pensiero, emozioni, intuizione, fino alla dimensione spirituale.

 

Il diritto della persona di essere auto determinante è posto come uno dei massimi valori. La crescita positiva è la capacità di instaurare relazioni positive improntate a autenticità (essere se stessi riconoscendo sentimenti ed emozioni), empatia (sentire come se si fosse l’altro), accettazione (accettare l’altro nel valore che rappresenta come individuo, senza però accettare i comportamenti inadeguati).

Il modello

pluralistico-integrato

Il quadro teorico di riferimento dell’Accademia Palermitana di Psicologia Integrata, si rifà all’integrazione pluralistica, un modello capace di lavorare parlando diverse lingue, mantenendo sempre presente il senso della complessità e il pieno rispetto del cliente.


 

I FATTORI COMUNI sono tutte quelle variabili, condivise dai vari tipi di approcci, responsabili del cambiamento e del successo della relazione d’aiuto.


 

Il MODELLO PLURALISTICO INTEGRATO è composto dall’unione dei fattori comuni & integrazione tecnico/teorico.


 

  • La psicologia umanistica-esistenziale (Rogers, Maslow, May)

  • La Teoria della Gestalt (Fritz Perls)

  • L’Analisi Transazionale (Eric Berne)

  • La teoria della comunicazione

  • La psico-neuro-endocrino-immunologia

  • La psicologia di comunità 

L’obiettivo dell’integrazione si articola su tre livelli:


 

  1.  Livello Teorico, orientato alla costruzione di un paradigma complesso di lettura della realtà.

  2.  Livello Metodologico, opera per la realizzazione di un trattamento qualitativo individualizzato, multidimensionale e pluridirezionale.

  3.  Livello Tecnico, rende operativo l’atteggiamento mentale di tipo plurarilistico-integrato, attraverso l’uso di strumenti, metodologie e tecniche adatte per raggiungere l’obiettivo.

 

La persona è vista secondo un ottica olistica ed ecosistemica, nella sua interezza e complessità fenomenologica, superando il paradigma dicotomico tra mente – corpo, pensiero – emozione – azione, realtà oggettiva e soggettiva. La comprensione dinamica delle varie parti in relazione fra loro crea nuove frontiere conoscitive da esplorare.

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